Da qualche anno, esattamente dal 2012, nel mese di gennaio esce il Digital Report di We Are Social, lo studio completo circa l’utilizzo del digitale, dei canali social e dei dispositivi mobile in tutto il mondo.
Nell’iniziare un nuovo decennio, è sempre più chiaro che il digitale, mobile e social media sone elementi indispensabili nella vita quotidiana delle persone di tutto il mondo.
Quest’ultima edizione rivela che su 7,75 miliardi di popolazione totale, oltre 4,5 miliardi le persone in tutto il mondo ora usano Internet, aumentando del 7% rispetto al 2019 (298 milioni di persone in più!), mentre sui social media gli utenti hanno superato i 3,8 miliardi, un +9,2% rispetto al 2019 (321 milioni di persone in più!)
Quasi il 60% della popolazione mondiale è già online e le ultime tendenze suggeriscono che più della metà del totale utilizzerà i social entro giugno di quest’anno.
Internet gioca un ruolo sempre più importante, ed impattante, sulle nostre vite. Basti pensare a quanto accaduto nei mesi di lockdown da Covid-19.
In questo momento storico diventa fondamentale essere presenti su questi canali e riuscire a coglierne le enormi potenzialità che ci permettono di comunicare, e di svolgere attività innovative, smart, slegate da limiti di luoghi, spazi, tempi.
Globalmente gli utenti di Internet trascorrono una media giornaliera di 6 ore e 43 minuti online; l’utente tipo spende più del 40% della sua vita da sveglio utilizzando internet.
I dispositivi mobili terranno impegnate le persone più della metà del tempo speso online, anche se la maggior parte gli utenti utilizzano ancora una combinazione di cellulari e computer per accedere alla rete.
Quando si tratta di attività su mobile, spendiamo più del 90% del nostro tempo totale online utilizzando app; un dato che aumenta esponenzialmente per qualsiasi attività, anche se i social media rappresentano ancora la metà del tempo che impieghiamo sui dispositivi mobili.
A tutto questo si aggiungono nuovi dati, rispetto ai rapporti dati dalle precedenti edizioni; la crescita di categorie importanti come Smart Home, Ride Hailing, un esempio di economia on demand applicata al trasporto a pagamento, e Pubblicità digitale.
Per approfondire tutti i dati del rapporto, paese per paese, puoi consultarlo nel sito di WeAreSocial.
Come sempre, all’analisi dello scenario globale si aggiunge uno spaccato sull’Italia, che anche quest’anno, ci porta dei dati veramente interessati per capire come internet, e il web, abbiano cambiato la nostra società (e continuino a farlo).
Innanzi tutto perché è ormai chiaro, e due mesi di confinamento sociale ce l’hanno dimostrato, che il futuro sviluppo del Paese Italia, passa attraverso il digitale e le infrastrutture immateriali, in seconda battuta perché è importante capire che, per evolvere in tal senso, in un contesto complesso come la nostra realtà, si dovrebbe cominciare a ragionare in termini di apprendimento e cultura digitale. Il che non significa saper utilizzare uno smartphone, ma soprattutto capire le logiche, le policy, le problematiche ed i numeri che stanno dietro lo sviluppo della cultura digitale.
Per quanto riguarda l’Italia nell’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI 2019) della Commissione europea il nostro Paese risulta in 24° posizione su 28 Stati membri dell’UE, davanti solo a Polonia, Grecia, Romania e Bulgaria. Il punteggio italiano è di circa 10 punti inferiore alla media UE (43,9 vs 52,5).
Di strada ne dobbiamo fare ancora un po’.
Capite perché è questo il momento di cogliere questa opportunità?! Il lavoro è tantissimo, e può diventare un traino per il nostro Paese.
Lo scenario digital in Italia nel 2020
Internet
Sono quasi 50 milioni gli italiani ad accedere ad internet, vale a dire oltre 9 su 10, in forte incremento.
Si è inoltre registrata un’ulteriore crescita di utenti di piattaforme social, ora 35 milioni, +2,9% rispetto al 2019, con ben 31 milioni di persone attive su queste piattaforme da dispositivi mobili, un incremento del 3,3%.
Dal punto di vista della fruizione, rimangono veri diversi dei risultati già registrati nel 2019: passiamo oltre 6 ore al giorno connessi (di cui circa un terzo sui social) contro le 3 in cui guardiamo la tv (online e non).
L’82% della popolazione accede ad internet almeno una volta al giorno: in breve, 6 ore al giorno, tutti i giorni, quasi tutti.
Per quanto riguarda le nuove tecnologie, cresce di ben 5 punti percentuali rispetto allo scorso anno l’utilizzo di assistenti vocali da mobile o device dedicati (dal 30% al 35%).
Un italiano su 12 possiede invece device per la smart home, mentre triplica (dal 5% al 15%) la penetrazione della categoria dei werables, siano essi smartwatch o altri dispositivi per il tracciamento dell’attività fisica o della salute in senso ampio.
L’adozione di dispositivi per la realtà virtuale è meno diffusa, registra comunque un 3% di utilizzo da parte degli italiani.
Non è di certo una novità che l’utilizzo degli smartphone abbia raggiunto livelli (quasi) di saturazione: ne troviamo conferma nel dato riguardante il 98% degli utenti social che si connette da dispositivi mobili.
Anche qui, al netto dei volumi, è anche interessante un punto di vista più qualitativo: siamo anche più coinvolti, in virtù dell’aumento degli utenti ingaggiati e che contribuiscono attivamente al dialogo, in crescita da 74% a 81%.
Naturalmente non tutto il dialogo che si viene a creare è necessariamente costruttivo, o positivo (non dobbiamo credere a tutto quello che leggiamo sul web…spesso le fake news arrivano anche da personaggi/media piuttosto blasonati…)
In questo senso troviamo ampia consapevolezza sul tema di disinformazione e fake news: più di una persona su due ha infatti espresso preoccupazione per la tematica delle fake news (52%) e del trattamento dei dati personali (59%) da parte delle piattaforme e delle aziende, e cresce contestualmente l’utilizzo di strumenti di ad-blocking (dal 35% del 2019 al 40%).
Ma quali sono le piattaforme preferite dagli italiani?
Nessuno scossone rispetto a quanto riportato l’anno scorso, con YouTube e la famiglia di app di Facebook (WhatsApp, Facebook, Instagram e Messenger, nell’ordine) saldamente nella top 5.
Ed è proprio Instagram la piattaforma che registra la crescita più evidente, dal 55% al 64%.
In forze anche Pinterest, che vede un salto dal 24% al 29% anche in Italia, in parallelo ad una crescita globale anche in virtù di una serie di migliorie della piattaforma self-service per le sponsorizzazioni.
Crescono di un paio di punti percentuali ciascuno anche Snapchat, Twitter, WeChat, Reddit: sono tutte piattaforme molto diverse tra loro ed è interessante notare come la crescita sia diffusa, indicatore di “salute generale” della categoria e non solo di alcune nicchie specifiche.
Impossibile naturalmente non toccare l’argomento TikTok: alla prima rilevazione in Italia vediamo un’adozione già all’11%, che naturalmente è indicatore di una penetrazione ancora più ampia sulla demografica prevalentemente presente sulla piattaforma.
Non è solo il desiderio di rimanere connessi con i nostri amici, colleghi, brand preferiti e fonti di ispirazione che ci tiene attaccati ai telefoni, ma anche ricerca di svago ed intrattenimento. Guardare video online, seguire vlog, l’ascolto di musica, radio online e podcast sono tutte attività che incrociano intrattenimento e desiderio di crescita personale. Conferma di questo desiderio è anche da trovarsi nella top 10 delle categorie di app più utilizzate dagli italiani: 5 categorie delle prime 7 sono infatti ascrivibili alla sfera dei social e dell’intrattenimento.
Segnali positivi anche sul fronte ecommerce: sono aumentati infatti di 1-2 punti percentuali rispetto al 2019 gli indicatori rispetto alle ricerche online pre-acquisto (dall’86% all’87%) e l’acquisto effettivo di prodotti da qualsiasi device (dal 75% al 77%).
Fonte: Digital Report WeAreSocial
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